Al via la prima rassegna per ragazzi In teatro spettacoli pensati ad hoc
Il teatro Gonzaga è una piccola bomboniera, il fiore all’occhiello dell''amministrazione comunale, ma anche una sala che per dimensioni (160 posti) e per capienza del palcoscenico di 5 metri per 6 non può permettersi stagioni complesse. Il rischio dei teatri recuperati è quello di diventare un po’ come il salotto di casa, lo si usa in occasioni importanti, poi è estraneo alla vita di tutti i giorni.
Questo non vuole essere il Gonzaga, per ammissione di Dario Domaneschi, assessore alla cultura. «Ecco perché abbiamo deciso di dare il via quest’anno ad una rassegna di spettacoli per ragazzi, realizzata con la consulenza di Alberto Branca di Cà Luogo d'Arte — spiega l’assessore —. Già l’anno scorso avevamo realizzato un programma per le scuole, ma questa stagione vuole essere l’inizio di una collaborazione più ampia». Il primo passo è dunque la mini rassegna che prenderà il via il 10 marzo alle 9,30 con Il gatto con gli stivali di Cà Luogo d’Arte, per proseguire il 17 marzo con il Castello di Carte di Accademia perduta. Il 24 marzo Fontemaggiore Teatro proporrà un classico delle fiabe: Il tenace soldatino di stagno, seguirà il 6 aprile il teatro del Buratto con La bilancia dei Balek e il 20 chiuderà la rassegna il Teatro Pirata con Premiata ditta Scintilla, il carrozzone delle meraviglie. Se questi sono i titoli, le motivazioni e le speranze che muovono questa rassegna sono altre e ben più profonde: «Per questo numero zero si sono scelti spettacolo che potessero adattarsi bene allo spazio scenico ridotto del Gonzaga — afferma Alberto Branca —. Ma questo dovrebbe essere il primo passo per creare una collaborazione fissa fra il teatro e Cà Luogo d’Arte il gruppo che ha già una sorta di residenza al Ponchielli e potrebbe offrire al Gonzaga una consulenza non solo artistica, ma anche tecnico». L’idea dell’assessore Domaneschi e dell’attore Branca sembra più complessa di dare corpo ad una serie di stagioni. «Le dimensioni del teatro non consentono di fare spettacoli di giro — spiega Branca — L’idea potrebbe essere quella di far diventare il Gonzaga un luogo di lavoro, dove gli artisti possano pensare e realizzare lo spettacolo in base a questo spazio elegante ma angusto».
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